La Voce della Rete: Rifiuti in Sicilia, è allarme rosso

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rifiutiTp24, sito di informazione del trapanese lancia l’allarme. Che potrebbe non essere riferito solo alla Sicilia occidentale nelle prossime settimane.

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Stop da oggi alla raccolta dei rifiuti solidi urbani nel Trapanese. I sinda­ci dei Comuni di Valderice, Alcamo, Castellammare, Favignana, Custonaci, San Vito, Calatafimi, Erice, Buseto, Paceco e Pantelleria, oltre al commissario di Marsala, infatti, hanno già firmato l’ordinanza che sospende, da oggi, la raccolta degli Rsu (rifiuti solidi urbani), considera­to che la discarica di Borranea è chiusa perché satura. A Trapani l’or­dinanza dovrebbe venire firmata in giornata. Per coloro che trasgredi­ranno sono previste anche delle multe e, pertanto, i cittadini dovran­no tenere in casa gli Rsu, mentre proseguirà regolarmente la raccol­ta del differenziato, dalla carta al vetro alla plastica.
L’impianto, gestito dalla Trapani Servizi, società partecipata al 100% dal Comune di Trapani, infatti, per quasi 15 giorni ha accolto i rifiuti non soltanto del capoluogo trapane­se, ma anche degli altri Comuni del­la Srr Trapani Nord, così come dispo­sto dal Dipartimento regionale Ac­qua e Rifiuti, dopo la chiusura della discarica di Siculiana.   Stamattina, intan­to, si terrà un nuovo vertice al Dipar­timento regionale Acqua e Rifiuti, al quale parteciperanno anche i sin­daci dei Comuni interessati, con l’obiettivo di trovare una soluzione.

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 Da oggi siamo in emergenza. I rifiuti, in Sicilia, non sappiamo più dove metterli. A Marsala è vietato buttarli, fino a nuovo ordine. Ma a Trapani e nelle città dell’area nord della provincia è la stessa cosa. Da Petrosino a Mazara, invece, si respira: perchè i Comuni della parte sud e del Belice conferiscono a Campobello di Mazara, e pare che la discarica almeno per un altro po’ possa funzionare, poi sarà emergenza anche lì. Natale con i rifiuti, dunque. Ma che sta succedendo? Nulla. Nel senso che va tutto secondo le previsioni che si fanno da anni: la Sicilia produce troppi rifiuti, non fa la differenziata, non ha termovalorizzatori, ha riempito le discariche. Ecco l’ emergenza di questi giorni. Che sarà risolta evacuando i rifiuti via mare per essere avviati ai termovalorizzatori del Nord Italia o del Nord Europa. Il presidente Crocetta dovrebbe essere nominato nei prossimi giorni commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Sicilia, anche se in realtà i renziani del Pd spingono per Vania Contraffatto, il magistrato da poco in Giunta con Crocetta. Fatto sta, comunque, che il sistema dei rifiuti in Sicilia è prossimo al collasso. I dati sono allarmanti: tra Febbraio e Marzo del 2015  le discariche ancora funzionanti in Sicilia potranno ricevere fino a 4mila tonnellate di riifuti al giorno, ma la Sicilia nel produce 6mila, cioè il 30% in più. 

Un’emergenza logistica, dunque, vera, che si somma a tutte le porcherie fatte in questi ultimi anni in nome dei rifiuti in Sicilia, con la costruzione di un sistema, quello degli Ato, che è servito soltanto ad assumere personale e dare incarichi di sottogoverno e appalti irregolari. Nel 2010 il costo del personale degli Ato era di 479 milioni, nel 2014 di 500 milioni. Ed è più del 50% della spesa complessiva in Sicilia. Gli ex Ato rifiuti hanno complessivamente 12.000 dipendenti, cioè uno ogni 440 abitanti. E, attenzione, non stiamo parlando di operai o di netturbini, perchè il 35% di questo personale svolge funzioni amministrative. E oggi gli Ato hanno un debito che, secondo alcune stime, sfiora gli 1,2 miliardi di euro, mentre la raccolta differenziata ristagna in Sicilia all’11%. Eccoli, i numeri della tragedia.

La colpa, ovviamente, non è di Rosario Crocetta, che però ha abolito gli Ato, restituendo la gestione dei rifiuti in mano ai Comuni, e non riuscendo a prospettare altro che l’apertura di nuove discariche. Tra l’altro, Crocetta è stato già commissario per i rifiuti, fino allo scorso Giugno, ma, secondo i più critici osservatori all’interno del Pd, non è riuscito neanche a fare partire gli impianti di compostaggio pronti dal 2009, ma solo a fare ampliare le discariche. E per l’incapacità a saper progettare un sistema efficente di raccolta dei rifiuti, la Sicilia ha perso in questi anni 99 milioni di fondi europei.

Morale: da oggi chiudono le discariche di Trapani e di Gela. Da Marsala agli altri Comuni lunica soluzione è quella di invitare la popolazione, nella settimana dei cenoni di Natale…, a non conferire i rifiuti. Ma chi se li tiene a casa? Per Crocetta, poi, la colpa è dell’ex assessore Giosuè Marino: “Siamo in grande difficoltà – dice – perchè lui non ha trovato in tempo delle soluzioni”. 

A Marsala il commissario Giovanni Bologna sta valutando l’ipotesi di conferire i rifiuti in una delle discariche ancora funzionanti, a Catania, “ma questo significa un notevole aumento dei costi di trasporto – sottolinea – dato che ci troviamo dall’altra parte della Sicilia”. Costi, che ovviamente, in una terra in cui nessuno paga per le sue responsabilità, cadranno tutti sulle spalle dei cittadini.

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